giovedì 17 novembre 2011

Il Comitato degli Spettri 1

C’è il primo tentativo di suicidio. Poi, mi affidano a Tom Taylor. Come a dire: toh, questo è l’uomo che ti salverà la vita. Dopo sei mesi di terapia, Tom Taylor capisce che non ho alcuna intenzione di essere salvato. Dopo otto mesi di terapia, Tom Taylor dice che il mio modo di vedere la morte non è una completa stronzata. Dopo un anno di terapia, Tom Taylor comincia a starmi simpatico. Così continuiamo a incontrarci, io e Tom Taylor. Tutti i mercoledì.
Durante l’ultima seduta, parliamo di una mia vecchia idea: il suicidio come atto di potere. A lui piace e io gliela rispiego.
Pensala così - faccio a Tom - Se sei tu ad ammazzarti, puoi decidere il come, il quando e il perché. È un tipo di morte che ti fa sentire potente, cazzo. Onnipotente. Senti di avere il controllo di qualcosa, di giocare secondo le tue regole. Per un brevissimo, fondamentale istante sei tu il tuo Dio. Puoi crearti e distruggerti, capisci. Perché credi che la Chiesa condanni il suicidio? Siamo troppo vicini a Dio, quando ci ammazziamo. Tom mi sta guardando. Ha gli occhi rassegnati di quando capisce che mi ammazzerò sul serio.
Ami troppo la morte per continuare a vivere. - mi fa.
Odio troppo la vita. - faccio io. E continuo a parlare.
Io e Tom ci intendiamo su parecchie cose. Ragiona bene per essere un dottore. L’altro giorno, per esempio. C’è lui che dice: solo i morti non hanno speranze. Ci sono io che rispondo: anche gli aspiranti suicidi non hanno speranze. Ci siamo noi che spariamo all’unisono: gli aspiranti suicidi sono morti che camminano, allora. Spettri, in un certo senso.
Cazzo Tom, sono uno spettro. - faccio io.
Pare di si. - fa lui. E prende a ragionarci sopra.

1 commento:

  1. Gli spettri hanno i suoi vantaggi sai. Sono invisibili ai piu' ma esistono. Entrano nella mente senza far sentire la loro presenza. Sono capaci di ascoltare e comprendere e tutto cio' che imparano non lo devono spiegare.

    Ottimo post

    Clelia

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pace, amore ed empatia